Per il partito dell’accoglienza, coerenza fino in fondo

 

Non uno degli opinion leader -Grandi Firme, Vip dello spettacolo, altri conduttori e registi dei sentimenti- non uno si astiene dal singhiozzare ogni giorno sui barconi che si rovesciano nel Mediterraneo. Però non uno sente di dover enunciare le verità inconfessabili, scandalose. Sono le seguenti.

Se l’Italia, cor cordium, è sola nell’Unione, nell’Onu, nel pianeta e nel Creato a non tollerare le immagini dei naufragi, l’Italia non può non istituire traghetti gratuiti e scali attrezzati per aspiranti europei. Onde risparmiare loro i disagi e le rudezze dei centri d’accoglienza, non può non investire in villette e hotel ad hoc.

Al fine di cancellare gli stress dei futuri cittadini, Roma deve reclamizzare a scala d’emisfero che il diritto di sbarcare e di installarsi in perpetuo, spetta dal momento stesso dell’imbarco sui traghetti gratuiti di Stato. Per scongiurare che gli arrivati, potenzialmente vari milioni, si sentano lumpenproletari, Roma deve assegnare a ogni nuovo venuto un reddito d’integrazione pari a quello medio tra le classi sociali della Penisola. Nel contempo deve istituire automatiche, ovvie esenzioni da quote qui dovute per nidi, mense e gite scolastiche; anche da tasse, affitti, bollette e contributi pensionistici.

Perché i ‘diversamente agiati’ oriundi del Continente nero, del Sud del mondo e di paesi oppressi da regimi totalitari non si addensino in ghetti, banlieus e slums, potenziali vivai di radicalizzazione, la nostra mano pubblica deve -a norma del precetto enunciato anni fa dal noto editorialista G.A. Stella, “sparpagliare, sparpagliare” gli immigrati poco abbienti tra i quartieri delle metropoli, quadrilateri della moda e degli affari compresi. Poiché immobili e suoli dei buoni indirizzi, degli stessi vasti rioni dei ceti medi e dei popolani benestanti, appartengono ai proprietari catastali e sono costosi, i prefetti procedano d’urgenza ai necessari espropri a prezzi d’imperio. Gli espropriati, vengano sistemati decorosamente in caserme e fabbrichette ristrutturate (all’uopo utilizzando in  parte gli indennizzi degli espropri).

Affinché i neo-italiani non incontrino ostacoli nel lavorare e nell’ascendere nelle carriere, vanno loro attribuiti speciali punteggi preferenziali; nonché ogni opportuno bonus, oculatamente commisurato ai bisogni dei nuclei familiari. Se quanto sopra, più ogni ulteriore provvidenza imposta dai valori del Welfare evoluto, richiederà alcune migliaia di miliardi, e se la ripresa non sarà abbastanza impetuosa, giocoforza dovranno provvedere i contribuenti, previo il rinvio sine die della riduzione del debito pubblico. Il popolo d’Occidente dovrà accettare di arretrare non poco nel benessere. Va da sé: per attuare i programmi qui sommariamente descritti occorrerà accantonare i tradizionali ordinamenti capitalistici e le aspre logiche del Mercato.

Quanto sopra è naturalmente bieca concatenazione di sofismi. Oppure è improvvida proposta di anteporre il giocolare (dizionario Devoto: “giocorellare, trastullarsi”)  al pensare coscienzioso raccomandato dai presidenti Mattarella e Boldrini; nonché da Bergoglio quando gli capitano per le mani Trump o i governanti d’Ungheria e di altre repubbliche ex-comuniste. Venendo a Mattarella etc., non sarebbe ben più seria la proposta di sventare le partenze dei barconi con un gigantesco Super-Piano Marhall dell’Europa, o dell’Occidente, o del mondo ricco per intero?

Certamente il Super-piano impoverirebbe tutti i contribuenti. Ma sarebbe meno sofistico delle proposte giocose vedi sopra. In ogni caso si imporrebbero meno espropri nei centri storici e nei quadrilateri del lusso; servirebbero patrimoniali meno feroci. Il vasto potenziale umano cui, secondo i demografi e i pensatori progressisti, rinunceremmo fermando gli sbarchi, verrebbe valorizzato nel Sud del mondo. I problemi di coscienza delle nostre anime belle si attenuerebbero. Coll’enorme dilatazione dei consumi a sud del mondo, la globalizzazione passerebbe a Due Vie.

Incidentalmente: se una parte del terrorismo, quella che trova volontari suicidi, è invincibile -checché proclamino Teresa May e ogni altro emulo della fermezza churchilliana-  il Super Piano Marshall di cui sopra non scongiurerebbe un tot di stragi? Agli occhi di chi ci odia, non risulterebbe un risarcimento per le  Crociate e il colonialismo?

Antonio Massimo Calderazzi