QUANDO LO STIVALE SI SALVERA’ COME BENE CONDOMINIALE U.E. ARTE MODA CALCIO BALNEAZIONE

“No puede lograrse nada bueno aquì; el Pais se va a desgarrar en los anos venideros (anni venturi)”. Può sembrare il giudizio che dell’Italia darà J.L.Rodriguez Zapatero, l’ex premier spagnolo, dopo che -fallita la crociata di Matteo Renzi e arrivato il default- egli avrà governato qualche settimana la Penisola su nomina dell’Europa (anche Barroso è un ex-primo ministro iberico). E invece no. “No puede lograrse” lo disse il duca d’Angouleme figlio del re di Francia Carlo X, dopo aver invaso nel 1823 la Spagna alla testa dell’armata dei Centomila Figli di San Luigi, che restaurò l’assolutismo di re Fernando VII.

Perché il sottoscritto Porfirio presagisce che la Repubblica nata dalla Resistenza e svaligiata dalla Casta dei Ladri finirà protettorato o dominion dell’Unione Europea? Risposta, perché è un ottimista. Prevede che alla sconfitta di Renzi, dagli opinion makers dei media additato come l’ultima chance o spiaggia, non seguirà una débacle alla greca o, peggio, la fine drammatica di Weimar. La storia si sforza di non ripetersi. Perciò Francoforte pagherà il nostro debito fino all’ultimo Tallero (nuova denominazione della valuta unica, adottata dopo le ripetute affermazioni elettorali dei populisti/euroscettici).

Porfirio dunque prevede che da noi prevarrà il Bene invece che un generale golpista; e che il Bel Paese, accertato junk e inidoneo all’indipendenza, sarà dichiarato territorio federale (=condominiale) dell’Europa. Così la capitale degli Stati Uniti non sorge in Virginia o in altro Stato confinante, ma è District of Columbia, proprietà comune di tutti gli Stati dell’Unione. E così Puerto Rico è un “commonwealth”, non una colonia, degli USA.

L’annessione (a statuto speciale) all’Unione metterà in fuga il Peggio e sarà salutata dal tripudio irresistibile di decine di milioni di cittadini, etnici compresi. Così come nel 1860 fecero i regnicoli delle Due Sicilie, i sudditi del Granduca e del Papa, eccetera. Vasto e orgiastico giubilo provocherà la destinazione al macero della Più Bella delle Costituzioni, vantaggiosamente sostituita da una direttiva della Commissione di Bruxelles, redatta dal vicepresidente emerito Olli Rehn, assistito da un manipolo di giuristi estoni del tutto indifferenti al retaggio del diritto romano e alle sentenze della disciolta Consulta.

Dicevamo della sfrenata esultanza per la macerazione di milioni di copie della Più Bella. Finora ogni focolare domestico custodiva come dolce e sacro heirloom (cimelio di famiglia) un esemplare della detta Più Bella. Dal punto di vista dell’Ambiente l’estinzione della Repubblica dei partiti e dei furti con destrezza sarà un’insperata sopravvenienza attiva: milioni di alberi saranno salvati dal recupero della carta fisica. In più gli impetuosi avanzamenti tecnologici consentiranno di neutralizzare le sciocchezze e le false promesse (p.es. “il diritto al lavoro” o “la Repubblica ripudia la guerra”) che con inchiostri esiziali inquinano il supporto cartaceo della Più Bella.

Felicità generale, dunque. Le autorità miste, iberico-estoni ma anche veneto-lucane, del Protettorato proclameranno un intero mese di festeggiamenti. Purtroppo un’isolata, dolorosa Masada turberà per pochi secondi l’esultanza collettiva: un pugno di fan di Roberto Benigni, più una masnada di ammiratori acritici di Napolitano e, contati sulle dita di una mano, i nostalgici della Parata militare ai Fori Imperiali, si asserraglieranno in più di un agriturismo di Capalbio (Grosseto) e lì si immoleranno a ricordo della perduta Indipendenza (resuscitata dalla Resistenza e assassinata dalla Cleptocrazia). Alle vedove, compagne ambosessi e aventi causa degli Immolati di Capalbio il Protettorato assegnerà generosi vitalizi. Gli oneri saranno coperti dagli espropri a carico dei parlamentari e consiglieri di tutte le legislature repubblicane.

Non è chi non veda i benefici della totale perdita di sovranità, rispetto al presente e ad ogni soluzione autoritaria della mortale crisi della creatura di De Gasperi Togliatti e altri nonni e zii della Patria.

Porfirio