MINIBUSHICCHI E RUMSFELDETTI

Epiteto felice, “olgettini”, quello trovato da Marco Travaglio per marchiare i non pochi opinionisti che Giuliano Ferrara, il libertinaggio fatto carne, ha aizzato a sdegnarsi per il martirio dell’imputato Berlusconi Silvio. E noi, come insulteremo gli opinionisti in divisa Nato che si contorcono a difesa degli F35? Minibuscicchi (in onore del Conquistatore dell’Irak)? Rumsfeldetti (cioè allievi del famoso fustigatore della Old Europe)? Paraprodisti (a ricordo della leadership dimostrata dal Ciclista bolognese in pro della maxibase americana a Vicenza)? Dalemisti di ritorno (per nostalgia dei cacciabombardieri lanciati contro i Serbi)? Stellastrisci? Ascari? Pensiamoci, troveremo di meglio.

L’argomentazione principale degli F35isti -i Venturini, gli Alessandro Campi, i Giovanni Sabbatucci e centinaia di altri- è: vogliamo o no una Air Force moderna? E l’altra accusa, ancora più micidiale: meditiamo per caso di rinnegare gli obblighi dell’Alleanza Atlantica? Gli aeroguerrieri hanno ragione: sono interrogativi da non eludere, e sono politici non tecnici.

Va risposto enfaticamente No al primo, allegramente Sì al secondo. Mai più aggiornare Armi, né quella aerea, né altre di Terra o di Mare. Non abbiamo nemici, e non se ne annunciano. La guerra all’antica è, appunto, cosa del passato. Pericoli totalmente nuovi, potranno presentarsi un giorno. Ma dagli avversari futuri -terrorismo? pestilenze? cibersabotaggi?- non ci difenderanno le armi di un tempo. Dell’art.11 della Costituzione – “L’Italia ripudia la guerra”- non è il caso di curarci, visto che essa legittima il peggiore sistema d’Occidente. Ad ogni modo, finché la Carta dura a morire, è evidente che quasi tutte le spese militari (ad eccezione delle colonie estive per figli di graduati, sottufficiali, contrammiragli e feldmarescialli) violano detta Carta.

Meditiamo di rinnegare l’Alleanza? Tassativamente sì. La stipulammo, cioè subimmo, in quanto sconfitti in guerra. Però, dalla resa senza condizioni firmata il 3 settembre 1943 a Cassibile (Siracusa) sono passati 70 anni. Come punizione, bastano. Anche perché gli USA, principali tra i vincitori del 1943-45, si sono dimostrati indegni o incapaci di esercitare alcuna egemonia su satelliti, ausiliari e sepoys  vecchi e nuovi. Posto che allora meritassero la vittoria -non è detto- non ne hanno fatta più una giusta. Un interminabile, disonorevole fallimento alla Vietnam, intervallato da parentesi senza spedizioni coloniali.

Il regnante inquilino del Colle definì ripetutamente l’impresa nell’Afghanistan “una guerra giusta” (testuale). Che il Parlamento, cupola del regime cleptocratico, lo abbia rieletto squalifica il regime stesso, in quanto incapace di trovare un successore qualsiasi. La bestemmia della guerra ‘giusta’ è già stata condannata dai fatti, oltre che dal comune sentire della gente. Un giorno, in qualche angolo della Terra, un nuovo tribunale di Norimberga processerà tutti quei governanti del mondo che, finita nel 1945 l’Apocalisse, si resero colpevoli di nuovi riarmi e di nuovi conflitti macellatori di vite umane; conflitti uno più vituperevole dell’altro, inclusi quelli di liberazione, ideologici e per i ‘diritti’.

Tra tali governanti-imputati figureranno, in seconda e terza fila, tutti gli statisti di casa  nostra, compresi i Padri della patria alla De Gasperi, perché vollero o ancora praticano il nostro infeudamento al Pentagono. L’ultimo di detti statisti godrà forse di qualche attenuante: sviato dall’aver preso troppo sul serio il ruolo di comandante in capo delle Forze armate. Sviato, inoltre, dalla curiosa convinzione che le Forze armate, con le loro sfilate ai Fori Imperiali e le loro uniformi sartoriali, incarnino i valori repubblicani. Quelli mala-repubblicani, sì.

Le Forze armate vanno in parte convertite, per il resto abolite. La conversione più rispettabile sarebbe quella che le destinasse ad allargare i ranghi di polizia e carabinieri: manchiamo eccome di cacciatori di delinquenti, di evasori, di trasgressori, eccetera. Ma forse esistono altri impieghi capaci di valorizzare gli asset e le virtù militari. Portaerei, tank e lanciamissili si vendano all’asta o a peso.

Forse abbiamo esagerato a sostenere “non abbiamo nemici”. In effetti gli eritrei, gli abissini, l’Albania, persino il Dodecanneso potrebbero aggredirci per i misfatti del nostro passato. Ma per difenderci potremmo ingaggiare i contractor che, annientando il terrorismo, hanno liberato l’America da ogni possibile minaccia. Pagandoli all’occorrenza e non in eterno, spenderemmo meno.

Direte: abolendo i bilanci militari addosseremmo ai partner Nato il peso della nostra difesa. Risposta: i partner Nato imparino da noi, così come impararono i loro progenitori a parecchi livelli -dagli acquedotti al latino al Rinascimento a F.T.Marinetti (v. in questo Internauta “Laboratorio Italia o morte!”). Aboliscano la difesa.

Porfirio