PER PUNTELLARE LA LORO REPUBBLICA I GRANDI MEDIA SOSTENGANO GRILLO

Con un plumbeo editoriale di P.L.Battista (“Un monarca nelle piazze”) Il Corriere della Sera si dice costernato per il possibile successo elettorale del Movimento 5 Stelle. Il noto columnist mostra di rivolgere l’indignazione più verso i partiti che contro lo stesso Pericolo Pubblico. Li accusa di rassegnarsi al ‘quasi certo exploit di  Grillo’ e, peggio, di ‘lavorare per lui’: “In un anno e mezzo di inattività, affidata a un governo tecnico la missione di far uscire l’Italia dai guai, non hanno nemmeno cominciato a ridurre sul serio i costi esorbitanti della politica, regalando fertile terreno all’antagonismo polemico del Mov.5 Stelle. Non potranno lamentarsi quando, a urne aperte, si scoprirà l’effettiva dimensione del consenso grillino e dovranno sperare, per il dopo, che Grillo commetta molti errori per permettere loro di tirare un po’ il fiato”.

E lui, il columnist legittimista, è sicuro di non avere lavorato, assieme all’arciconfraternita degli opinionisti di palazzo, a favore dell’Antagonismo polemico? All’inizio dell’ascesa di Grillo  l’arciconfraternita  reagì coll’espediente di liquidarlo come ‘un comico’, invece di spiegare perché solo da un comico venivano proposte nuove. Tacendo per decenni sui crimini della casta (prima di emozionarsi nel 2012) i pensatori cesarei hanno semplicemente coonestato il saccheggio e il lungo scempio del Paese da parte della politica. Una Banca centrale che omette di controllare gli istituti bancari viene crocifissa se manca al suo dovere di ispezionare. La stampa di prestigio dovrebbe essere una centrale di controllo della vita pubblica. Oltre a informare, dovrebbe guidare l’opinione.

Quando gli opinionisti come Battista, dopo avere tardivamente denunciato, hanno anche additato le soluzioni? Milioni di parole sul disgusto degli italiani per la loro politica. Ma mai l’arciconfraternita delle grandi firme si è spinta fino a scrivere le parole di verità che non potevano non essere spietatamente propositive: che le istituzioni e le prassi sorte nel 1945 non sono riformabili, dunque vanno abbattute; non sono riformabili perché possono farlo solo i loro appaltatori/usurpatori, i quali mai sopprimeranno se stessi; che la Costituzione è la blindatura che protegge l’impunità del cartello dei politici; che i discorsi sul cambiamento sono bugiardi by default; che la sovranità di popolo è un’impostura; che semplicemente la politica dei partiti è un monopolio assegnato ai peggiori, e va cancellata.

Invece i grandi media hanno sempre sparato a salve. Mai  un vero colpo in canna. Di fatto tutte le loro requisitorie hanno proposto l’assoluzione: i capi-cloaca dei partiti non l’avevano mai fatta abbastanza turpe (infatti il 25 febbraio si reinsedieranno tali e quali come prima). I grandi media avevano dato ad intendere che a valle dei loro rimproveri la cloaca si sarebbe nettata, le malefatte sarebbero scemate. Tra l’altro i politici di più lungo corso sarebbero spariti, non insediati in una greppia quale, p.es. il CNEL: e gli enti di Stato.

Siamo alla battuta di caccia del 24 febbraio 2013 e nessuno dei ras uscirà di scena. Peraltro: perché il Corriere della Sera si rattrista dell’avanzata di Grillo? E’ un segno di vita. Non ci fosse, la morte della  Repubblica del malaugurio sarebbe certa. Nella sostanza le svolte invocate da Grillo sono prudenti. Solo demolizioni marginali, più numerose misure razionalizzatrici e non estremistiche. Il Parlamento non rappresenta i cittadini ma i partiti, va soppiantato dai referendum anche propositivi (senza quorum) e dalla partecipazione della gente via Web. Abolire le province, i rimborsi elettorali e i vitalizi per i politici, abbassarne le retribuzioni, limitarne la carriera a due mandati, proibire loro il cumulo delle cariche e l’esercizio di altre attività. Istituire il ‘politometro’ per monitorare la ricchezza di politici, alti burocrati e boiardi di Stato. Accorpare i Comuni sotto i 5000 abitanti. La pretesa incompetenza dei grillini è smentita da un certo numero di idee settoriali che essi enunciano in dettaglio.

Al di là della sua vistosa esagitazione, Grillo impersona il buonsenso della gente, contrapposto alla nequizia dei Proci usurpatori. I media di sistema avrebbero dovuto appoggiare, non irridere o ignorare. Se un miracolo realizzasse le circospette svolte delle 5 Stelle, è innegabile che le oscenità  si attenuerebbero e avrebbe un po’ meno senso il nostro invocare il sisma distruttore della Repubblica. I philosophes dei grandi media hanno mai provato a pensare con meno inibizioni, come fa l’Eversore temperato da Genova?

A.M.C.