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Come in un sogno, le immagini appaiono distorte, vengono trasmesse e impresse secondo un procedimento irrazionale dettato dalla suggestione, come ad esempio la corsa difficoltosa, i volti imprecisi di persone mai conosciute o i luoghi solo immaginati. La musica è l’elemento fondante, guida la percezione degli eventi grafici mediante il dipanamento di un percorso compositivo basato sulla trasformazione continua del materiale sonoro. La cadenza per sintetizzatore che conclude il brano è costruita sulle armonie esposte nella prima sezione, dove nota per nota sono introdotti tutti i rapporti intervallari orizzontali e verticali che poi trovano compimento nella cadenza. La cadenza è anche preannunciata da eventi apparentemente “rumorosi” ma strutturati e fondamentali a livello subconscio: l’intera cadenza è stata condensata per sintetizzatore in 2 secondi, presentandola due volte prima dell’inizio della cadenza (precisamente al secondo 64 e al secondo 104) sovrapposta a due rumori di diversa frequenza (uno basso e uno acuto) e poi di nuovo durante l’esecuzione della cadenza stessa (al secondo 124 e al secondo 134) dove emergono solo i due segnali di rumore mentre l’elemento derivante dalla condensazione della cadenza in 2 secondi annega nelle note della cadenza stessa, in quanto troppo simile per emergere. L’idea di coerenza in questa composizione è nettamente sbilanciata verso il subconscio, in quanto gli eventi sono troppo complessi o veloci per essere assimilati e riconosciuti a livello conscio.
Disegni e musica di Raffaele Canetta