La Giustizia ha vinto una battaglia quando il Tribunale dell’Aja ha condannato duramente i tre generali serbi – Galic, Milosevic,Perisic- che assediarono Serajevo per tre anni e mezzo -morirono 11541 persone, di cui 1500 bambini. Le pene sono state, nell’ordine, l’ergastolo, 29 anni, 27 anni. Ignoriamo a che punto è il processo a Radovan Karadzic, ex-presidente della Republika Srpska, anch’egli imputato.
Ebbene, non sorgerà un manipolo di avvocati d’assalto, anche di studenti di legge animosi, capaci di tradurre davanti alla Corte penale internazionale tutti i caporioni della politica italiana? Tutti, cominciando dalla Trimurti malandrina che ricatta Mario Monti perché non tagli di un ette il finanziamento illegale dei partiti, perché accetti le malefatte della Casta, perché non tenti di fare il suo dovere: liberarci non solo dei trasgressori diretti, ma anche dei loro protettori nelle Alte Poltrone.
Chiedere giustizia alla magistratura italiana è inutile. Si considera istituzione e strumento del Regime, dunque persegue questo o quel peculato, questa o quella concussione, ma per essa l’oppressione, la corruttela spirituale, le omissioni non sono penalmente rilevanti. Per quasi tutti gli italiani i politici sono il peggio; per la Costituzione e per i codici no.
Ci informano (per imbellettare i costi della politica) che per arrivare alla Casa Bianca Barack Obama si indebitò per 760 milioni di dollari. Una spesa così sarebbe stata meno vituperevole se fosse servita a guadagnare voti mediante un intervento pubblico gradito al paese. Invece 760 milioni hanno pagato solo i costi della propaganda, cioè dell’impostura. Come negare che in queste condizioni la democrazia è in realtà plutocrazia? Un sistema, quello americano, che si concede un travisamento così grave -si fa chiamare ‘government by the People’ quando è governo del Denaro- è però organizzato in modi singolari che spesso, non sempre, attenuano l’arbitrio dell’oligarchia. Un modo lo trovarono per incarcerare un po’ Al Capone. Il nostro Al Capone collettivo, il nostro Mubarak collettivo la fa franca sempre. Il sistema brevettato nel 1945 non è risanabile, salvo non intervengano fattori straordinari affini a quelli che consegnarono il potere alle consorterie antifasciste. Per ora, la legalità appartiene alla Casta. I partiti non si riformeranno, né permetteranno a Mario Monti di riformare.
Perché allora la giustizia internazionale non dovrebbe sentenziare sui reati che si consumano in Italia? Perché i boia della Srpska sì, i grassatori dello Stivale no? Senza dubbio, i genocidi e le stragi meritano pene più dure di quelle spettanti ai ladri ed ai mariuoli. Ma qualche anno per i nostri Proci nei campi di lavoro coatto sarebbe un trionfo della morale e di alcuni altri ideali.
A.M.C.