Rapporto di “Fortune” sul balzo in avanti delle tecnologie
Per un milione degli abitanti di Città del Messico c’è solo acqua trasportata dalle autocisterne. Sappiamo tutti che la risorsa idrica si assottiglia sul pianeta: 13 milioni di assetati nel Corno d’Africa; oltre un miliardo di persone non hanno accesso ad acqua pulita.
Invece sappiamo in pochi che il business dell’acqua industriale sta ingigantendosi, grazie al crescere degli investimenti e, più ancora, al velocizzarsi delle avanzate tecnologiche. Sono ormai disponibili filtri capaci di purificare, in parte anche potabilizzare, le acque più luride. A Singapore un quinto dell’acqua potabile viene ricavata dalle fogne.
La novità è dunque l’ingrossarsi del trattamento industriale, col dilatarsi del relativo, vasto indotto. Nel 2010 il fatturato complessivo è stimato da ‘Fortune’ a 508 miliardi di dollari; cresce di oltre il 6% annuo. I colossi del settore sono Veolia (francese, leader mondiale, fatturato 17 miliardi di dollari), Suez ($8,9 miliardi), ITT (3,4 miliardi), United Utilities (3,1 miliardi). I primi due servono i servizi municipali di varie nazioni da più di un secolo. Altri attori di rilievo sono Thames Water, American Water Works, GE Water, Siemens Water Technologies, quest’ultima operativo da poco; fornisce soprattutto membrane per la purificazione.
Sui $508 miliardi del mercato globale i comparti più importanti sono la distribuzione e gli impianti di trattamento ($226 miliardi); le fogne, la lavorazione dei fluidi, il riciclo ($170 mld); l’imbottigliamento ($59 mld); la fornitura alle industrie ($28 mld); i filtri e le apparecchiature ($15 mld); i prodotti per l’irrigazione ($1O); l’agricoltura consuma i sette decimi delle risorse idriche mondiali. I prezzi dell’acqua ai consumatori vanno da 1 US cent ogni 100 galloni da 3,78 litri a Buenos Aires, a 46 cent a Tokyo, a $1,35 ad Oslo, a $3,03 a Copenhagen.
Il maggiore dei progetti idrici avviati nel mondo è cinese: dirotterà acqua da quattro fiumi meridionali verso il Nord-Est arido del paese. Richiederà 62 miliardi di dollari e fino a 50 anni per posare 2900 km di condotte. A grande distanza vengono altri programmi: negli USA per il progetto Carlsbad nel Sud-Ovest e per quello della Tampa Bay (Florida) sono preventivati $900 milioni. L’India spenderà 128 milioni per il programma irriguo Karnataka. Le opere per addurre acqua al mare di Aral (Kazakhstan/Uzbekistan) costeranno 86 milioni di dollari e avranno ricadute benefiche sull’agricoltura.
Jone