Khalid bin Talal: incosciente e Cioccolataio

Dal momento che sarebbe stato scontato e quanto mai semplicistico inaugurare questa rubrica segnalando il Cioccolataio del giorno dalla scatola “ Made in Italy” abbiamo deciso di rivolgere la nostra attenzione verso altre parti del globo. Come tutti noi sappiamo l’intero scenario Medio – Orientale gode ormai da tempo di una situazione di evidente stabilità e convivenza pacifica tra popoli. “Che palle!” direte voi. “Già” vi rispondo io. Tuttavia non dovete demordere e perdere la speranza perché dall’Arabia Saudita è arrivato un uomo che con la sua proposta riaccenderà gli entusiasmi di un’area geografica a lungo addormentata e priva di tensioni significanti. Il suo nome è Khalid bin Talal, principe con ideologia politico/ religiosa ultraconservatrice, oltre che membro della famiglia reale saudita.

La sua proposta infatti è destinata ad avere seguito. Già perché il nostro Cioccolataio del giorno ha lanciato un’offerta che difficilmente i palestinesi più accalorati potranno rifiutare: sull’onda del rilascio del soldato Shalit il nostro buon Talal ha deciso di offrire un premio di 900.000 dollari per chiunque concluda con successo il rapimento di un soldato Israeliano per barattarlo poi in cambio di mille prigionieri palestinesi. Hai capito che piazzista? Da far invidia addirittura alle capacità negoziali del nostro premier B. Poco importa che qualcuno prenda seriamente in considerazione la sua proposta avviando una caccia all’uomo senza precedenti. Poco importa se “ Acchiappa il soldato “ possa contribuire ad arrecare maggiori tensioni di quante non ne siano emerse fin’ora ( ironia a parte sono ripartite le schermaglie sul confine Gaza/ Israele) oppure che quei 900.000 dollari possano essere spesi per fini diversi o comunque più nobili che la ricompensa di un rapitore. Probabilmente le velleità di questo ricco esponente reale sono frutto di un ‘ esistenza viziata dal lusso e dalla ricchezza che necessitano di spinte adrenaliniche o proclami altisonanti per acquisire un qualche valore. Non è da escludere che l’aver abbracciato una visione ultraconservatrice dell’esistenza l’abbia portato a credere all’eventuale possibilità di ritagliarsi un ruolo da protagonista in un progetto pan arabico, intriso di varie commistioni di stampo nazionalistico – religioso, sull’onda delle turbolenze della “Primavera Araba”. Magari, per concludere, dietro al gesto c’è della semplice frustrazione, chi lo sa. La verità è che i ricchi molto spesso si divertono a prendere le parti dei più deboli. Lo prendono come un passatempo e per la maggior parte delle volte senza una reale cognizione di causa. Il gioco però funziona fin quando non vengono toccati i loro interessi; provocare danni e sofferenze pontificando sul bene e sul male quando si è chiusi in palazzi con bagni intarsiati d’oro è sicuramente più facile rispetto alla prospettiva di assumersi delle responsabilità dirette. Vuoi aiutare la causa palestinese? Condividila con loro sul campo e nelle difficoltà di ogni giorno.

Quindi, caro Talal, non c’è nulla di personale nei tuoi confronti. Vorremmo però congedarci da te lasciandoti quantomeno uno spunto di pensiero: cerca di riflettere sul fatto che avranno sempre più cose in comune un soldato Israeliano e un palestinese piuttosto che quest’ultimo con un utopico, incosciente e Cioccolataio principe ultramiliardario saudita.

J.Forrest

da ImmundaVeritas