FALLISCE IL SUFFRAGIO UNIVERSALE, SI CHIEDE IL CONTO ALL’EUROPA

Con un picco di onestà (e patetismo) da record, il nostro presidente del Consiglio a Bruxelles ha chiesto al presidente europeo Van Rompuy che sia l’Europa a imporre ai governi l’innalzamento dell’età pensionabile. Con quale motivazione? Una necessaria uniformità nei Paesi che condividono la stessa moneta? Certo che no. “Ogni governo che provasse a farlo perderebbe voti”, spiega Berlusconi. Alla faccia del “miglior sistema di governo possibile”. Se le democrazie fondate sul suffragio universale non sono in grado strutturalmente di prendere decisioni non dico giuste, ma addirittura necessarie, perchè si basano su un consenso irresponsabile, non sarà il caso di riconsiderare il nostro sistema?

Troppo facile chiedere che ad addossarsi l’impopolarità delle decisioni inderogabili sia l’Unione europea. Già da anni sconta continui attacchi da parte del populismo (sia di destra che di sinistra), già da anni i cittadini europei sono sempre meno entusiasti della propria appartenenza comune. Le spinte nazionaliste sono in costante aumento, i partiti antieuropei crescono ovunque, c’è già chi parla di abbandonare l’Unione. In un contesto del genere è accettabile che i governi nazionali chiedano di poter addossare all’Unione la responsabilità di quello che sarebbe loro dovere fare? Alla lunga il giocattolo rischia di rompersi.

Cari governi nazionali, se il sistema politico in vigore vi impedisce di attuare le politiche necessarie alla nostra stessa sopravvivenza, non invocate un capro espiatorio, un santo martire che si immoli per voi. Cominciate ad immaginare come cambiare quel sistema.

Tommaso Canetta