Contrelzeviro: come sopravvivere in campeggio
Rimaste per colpa delle destre nell’ignoranza, le grandi masse lavoratrici/consumatrici sono certe volte i Nuovi Barbari, gli Eruli e gli Ungari del nostro tempo. Occorrerà un tribuno alla rovescia, castigatore-mitigatore della loro rozzezza. Mesi fa Candide si fermò per la notte al camping di Ambert, nel Puy-de-Dome. Per scendere a un buon albergo gli mancava il largo; se lo avesse avuto non sarebbe sceso lo stesso. Le pregiudiziali e gli articoli di fede del ceto medio () gli erano indifferenti.
Anche ad Ambert, come in mille altri campeggi della dolce Francia, si prospettava una notte amabile, frusciare di fogliami abbondanti e, a pochi metri, lo scorrere sommesso del fiume Dore. Invece, il tempo di compiacersi della libertà dello spirito spettante a chi come Candide ha i bisogni minimi di Diogene, e lo stato di grazia cessò di colpo. Alla tenda di sinistra, vasta, un mezzo villino in nylon, rincasò una doppia famiglia di proletari emancipati dal bisogno, mariti stentorei salvo quando masticavano, oh se masticavano, con sommessi rutti; mogli e cognate avvezze ad abbaiare; gli inevitabili ragazzini scampati ad Erode.
Alla postazione di destra sopraggiunse, quasi le 2 di notte, un carico di sciatori estivi/cicloalpinisti/parapendisti, trentini o padovani, sguaiati-ma-sono-giovani, riparatori di modem o dipendenti Esselunga o figli di esercenti col lapis all’orecchio carnoso. Risate disinibite, risse a tutto urlo su chi avrebbe scaricato il water chimico del camper, accelerazioni al fumo nero del motore diesel. Le 2 di notte.
Infine, poche braccia più in là giunse una rappresentanza della suburra di Lione, Grenoble o Billancourt, al seguito di un conduttore da strapazzo che nelle prove del rallie aveva danneggiato il coupè sponsorizzato dai supermarket Carrefour. Forti dei diritti dello sport competitivo, martellarono a lungo sul cofano contorto, poi attaccarono con le lattine di birra e in breve sghignazzarono al diapason come evasi dal frenocomio.
Nella sua piccola tenda Candide si flagellava: morto di fame oppure pazzoide: perché frequentava i campeggi, dimentico dei costi della mobilità sociale (i radical chic non li dimenticano, vanno a Capalbio), ignaro di quanto spietato può essere l’underdog vincitore? Coniglio -si insultava- e in più pessimo linguista, visto che non si avventava dalla tenda urlando in lionese o grenoblese.
Quando Candide fu prossimo al nadir dell’infelicità entrò nella tenda il Corregidor, severo, impugnando lo scudiscio. Proprio Lui, il Corregidor di Alarcon/De Falla. Sedette al bordo della branda e fece: “Invece di disperarti, storicizza. Fà le deduzioni e abbi il coraggio di dire le cose come stanno. Il trionfo della classe lavoratrice/consumatrice pone brutti problemi di convivenza. Risolverli spetta a voi viventi. Io sono morto secoli fa. Però i cialtroni di stanotte te li sistemo”. Uscì, fece un cenno a un pattuglione di bravi travestiti da picchiatori antisommossa, anch’essi armati di scudisci cosacchi. Piombarono sugli edonisti del Quarto Stato, frustarono con convinzione, madame e pesti pediatriche comprese. Sui cicloalpinisti, stranamente, ebbero il braccio più leggero. Però scaraventarono nella Dore il vasto camper, le attrezzature dell’ardimento Decathlon, la consapevolezza dell’impunità conquistata con le lotte sindacali.
Secondo il ruvido ordine del Corregidor, Candide si mise a storicizzare. Da quando hanno le vacanze pagate ma nessuno degli obblighi e dei complessi della educated class, i nuovi Eruli sono un flagello; col tempo si inciviliranno. Per ora, dove passano muore l’erba. Lasciano in giro quasi tutte le plastiche, i televisori rotti, le tazze da WC delle statistiche. Producono la maggior parte dei rumori. Sono avversari implacabili della qualità del vivere. Alle casse dei supermarket pagano con noncuranza, in realtà con orgoglio, conti che nei proprietari di castelli suscitano sgomento. Hanno smartcellulari, pornoregistratori, seconde e terze case ma non parlategli di solidarietà col Sud del Mondo. Non proponetegli di rammendare i calzini col buco, come almeno una volta non li buttò il primo ministro Cameron e i media del pianeta pubblicarono il buco.
Come i coccodrilli del Nilo, i popolani ad alto decibel non temono predatori più forti e feroci di loro: Infatti, oltre ai numeri del suffragio universale, hanno dalla loro il Trionfo dei Consumi. I loro protettori sono Mediaset e Diego Della Valle, non Fiomlandini né il governatore Vongola (una mia amica poco meno che centenaria credeva si chiamasse Vongola). Oppressa da millenni, ora è la plebe ad opprimere. Imbruttisce la vita ai nati o cresciuti bene. Al popolo delle canottiere e delle Adidas 3×2 nessuno riesce ad imporre doveri paralleli ai diritti. A meno…
A meno, scoprì Candide, di non storicizzare fino in fondo facendo come i romani. Un 25 secoli fa dettero agli strati bassi un tribunus plebis. Oggi istituirebbero un Controtribuno, difensore delle vittime della sopraffazione iperdemocratica. Il Corregidor che momentaneamente vendicò Candide deve il nome ai correctores creati da Traiano imperatore del buongoverno perchè punissero gli abusi della libertà commessi dalle città libere, Si chiamavano appunto correctores liberarum civitatum.
L’Altra (meno mefitica) Repubblica che abbatterà l’Attuale darà potere e scudisci al Castigatore della Suburra arricchita, mitigatore della rozzezza dei nuovi Barbari. Cominci l’Attesa del Corregidor!
Vandeano per amor
Esilarante!