Le assemblee rappresentative non sono sovrane: l’ultima parola spetta al popolo. Senza ratifica popolare leggi e delibere non hanno effetto. I cittadini decidono anche quando non votano: i politici hanno paura di loro. Estratti da un tableau costituzionale dell’esperto elvetico Hans Tschaeni.
In tutti i Cantoni il popolo nomina direttamente gli amministratori-governanti. In alcuni di essi vige inoltre il referendum legislativo obbligatorio. Nei cinque cantoni della “Landsgemeinde” (Obvaldo, Nidvaldo, Glarona, Appenzello esterno e Appenzello interno) vige ancora la democrazia diretta pura: il popolo riunito in assemblea delibera in proprio sugli affari pubblici. I rappresentanti eletti hanno solo compiti organizzativi e consultivi. Landsgemeinde è dunque il nome dell’Arengo dei cittadini che si riunisce all’aperto per legiferare, nonché per eleggere il governante cantonale (landamano) e i giudici.
A livello federale il popolo ha il diritto di accettare o rigettare per referendum le leggi importanti, cominciando da quelle costituzionali, adottate dal parlamento della Confederazione: per questo la democrazia elvetica è definita anche “referendaria”. A livello nazionale il referendum deve svolgersi se chiesto da 30.000 aventi diritto, oppure da 8 cantoni. Anche i trattati conclusi a termine indeterminato o per più di 15 anni sono soggetti a referendum facoltativo. I decreti urgenti vanno sottoposti a referendum entro un anno dalla conversione in legge da parte dell’assemblea parlamentare. A livello cantonale il referendum, istituto tipicamente svizzero, è assai frequente. Solo attraverso esso il popolo può esercitare un influsso concreto, durevole e, soprattutto, preventivo sui legislatori eletti: anzi assurge esso stesso a legislatore. La “ghigliottina” del referendum è micidiale: il 60% dei progetti di legge approvati dal governo e dal parlamento e sottoposti a votazione popolare sono stati respinti dai cittadini.
Sotto molti aspetti è il timore del referendum che determina la nostra legislazione. Da una parte il referendum rappresenta il mezzo più efficace perché il popolo possa controllare il parlamento e i partiti e arginare l’influenza dei gruppi di pressione; dall’altra la necessità del compromesso che esso comporta agisce spesso da freno alle innovazioni temerarie. Ci si rifugia nel compromesso per non vedere respinto un disegno di legge.
Nella democrazia elvetica può persino accadere che il cittadino sia obbligato a farsi eleggere. In molti cantoni e comuni vige l’Amtszwang, obbligo di accettare una carica pubblica. Nel cantone dell’Appenzello interno l’obbligo vale fino al sessantacinquesimo anno d’età. Per dieci anni il cittadino è tenuto a svolgere ruoli giudiziari o amministrativi: logica conseguenza del suo diritto di intervenire in misura considerevole nella gestione della cosa pubblica.
A.M.C.