SORTEGGIO AL POSTO DELLE URNE

Per passare alla democrazia partecipata.

Con tutti i suoi difetti, la democrazia moderna resta il punto di riferimento, anche se molti la utilizzano per banchettare come Proci a spese del popolo, e dunque è una democrazia ladra. Si tratta di passare dalla democrazia delegata ad una partecipata. Un cammino lungo, difficile e anche aspro. Lungo questo percorso, il primo concreto passo può essere rappresentato da un organico e articolato sistema di controlli da parte della società civile, la quale venga messa nelle condizioni di capire, e quindi verificare, il funzionamento dei meccanismi pubblici. Il sorteggio invece delle elezioni mi pare l’opzione giusta.

Sulla riforma delle rappresentanze parlamentari non metto becco: anche se non sottovaluto l’importanza di essa riforma al fine di ridurre i costi e migliorare il funzionamento.

E’ sulla strada della partecipazione che si possono ottenere risultati importanti, rivitalizzando meccanismi obsoleti e, nello stesso tempo, avviando processi destinati a mutare la natura della democrazia moderna. Un sogno? Forse. Ma dal sogno all’utopia salvifica il passo, come la storia dell’umanità ci insegna, è relativamente breve.

Un sistema di controlli
Si tratta di dar vita ad organi nuovi che seguano passo per passo, a tutti i livelli, il lavoro delle istituzioni attuali. Per dimostrare la fattibilità si potrebbe cominciare dai livelli più bassi. Per esempio dalle zone e dalle frazioni in cui sono organizzate le amministrazioni comunali. Il loro ruolo è oggi più formale che sostanziale: chi viene eletto nei consigli di zona e di frazione è privo di ogni potere reale. Un modo per dare sostanza e quindi potere ci sarebbe: assegnare a quei consigli la gestione di parte del bilancio comunale: Una volta definita la spesa per i servizi di carattere generale di competenza del comune, le risorse rimanenti dovrebbero essere delegate alle zone e alle frazioni.

Controlli sulle istituzioni centrali e regionali
Un organo di vigilanza sull’attività degli eletti al parlamento e alle assemblee regionali dovrebbe essere composto per sorteggio fra i cittadini delle rispettive giurisdizioni. Tale organo andrebbe messo nelle condizioni: 1) di organizzare incontri con i cittadini a prescindere dalla loro posizione politica, ossia in quanto esponenti non di un partito ma della porzione di società che rappresentano; 2) formulare proposte per rendere il rapporto coi cittadini non solo continuo ma produttivo; 3) verificare che l’impegno delle assemblee elettive corrisponda alle attese degli elettori; 4) in caso contrario formulare suggerimenti e proposte; in caso di gravi inadempienze, chiedere la decadenza del mandato.

Controllo dell’attività giudiziaria
ll problema della giustizia ha assunto una dimensione e un’acutezza tali da imporre la mobilitazione dell’intera società. Si propone un organo di sorveglianza affidato a cittadini selezionati per sorteggio per un tempo da definire e comunque non troppo lungo, in modo da consentirne la rotazione ogni anno (o biennio). L’organo di controllo popolare dovrebbe 1) esplorare la possibilità che si addivenga all’elezione anche dei magistrati delle procure, come accade negli Stati Uniti. 2) Indagare sui ritardi che la magistratura accumula ogni anno. L’organo di controllo popolare dovrà formulare proposte che impediscano il protrarsi dei processi oltre ogni limite di decenza; 3) proporre che l’articolo primo della Costituzione, che fonda i comportamenti generali sul lavoro, venga applicato anche nelle carceri. Nessun detenuto deve essere costretto all’inattività totale; 4) impedire che fra i detenuti si determinino discriminazioni sulla base del denaro. 5) controllare che non venga eluso il principio che la giustizia è uguale per tutti.

Controllo del funzionamento delle amministrazioni pubbliche
Per ogni branca dell’amministrazione dovrebbe crearsi un organo di controllo composto di cittadini scelti per sorteggio. Occorrerebbe in particolare vigilare sull’assunzione e la formazione del personale, alla luce del principio che l’amministrazione è in funzione dei cittadini e non viceversa. Di qui l’esigenza che chi entra a farvi parte debba impegnarsi anche fuori orario e nei giorni festivi.

Partiti
Se i partiti sono strutture portanti della democrazia moderna, allora il loro funzionamento è problema di tutti. Deriva la necessità di costituire -sempre per sorteggio e per tempi brevi – organi che ne controllino il funzionamento e la gestione, in modo che si conformino ai principi della democrazia moderna. La violazione di tali principi ha provocato distorsioni e deviazioni quali il ‘centralismo democratico’ nel PCI.

Banche, poste, compagnie telefoniche, assicurazioni, consorzi, corpi di sicurezza e vigilanza, anche privati
Sempre per sorteggio e per periodi che consentano una rapida rotazione andranno costituiti organi di verifica permanente i quali all’occorrenza propongano la decadenza delle strutture controllate.

Scuola
Gli organi di controllo che andranno costituiti (per sorteggio) ai vari livelli di una scuola dell’obbligo da allungare a 18 anni dovrebbe poter comminare sanzioni alle famiglie che non curano l’impegno dei figli. In caso di bocciatura dei ragazzi le famiglie dovrebbero avere risarcite le spese scolastiche. Dalla crescita culturale delle nuove generazioni la società intera guadagnerà anche sotto il profilo democratico: per la gestione della macchina pubblica sarà decisivo disporre di strumenti culturali adeguati. La mancanza o insufficienza di questi strumenti vanifica il principio di eguaglianza cui una democrazia di alto profilo deve ispirarsi.

Sanità
Lo scandalo delle lunghe attese per esami a volte decisivi deve finire. Gli organi di controllo ad hoc definiti, previo sorteggio fra tutti i cittadini, devono poter intervenire in ogni piega del sistema sanitario, in particolare liquidando le sacche di privilegio e di speculazione.

L’informazione
Se si vuole chiudere l’epoca delle democrazie senza democrazia, la società civile deve assumere precise responsabilità, affiancando e nel caso sostituendo gli organismi che abbiano dato cattiva prova. Per ridare fiato alle forme asfittiche dell’informazione oggi dominate dalle lobby, viene proposta l’istituzione a tutti i livelli di organi di controllo formati da cittadini estratti a sorte. Dovranno 1) fornire alla società intera una documentazione precisa e aggiornata su proprietà, centri di potere e organizzazione di radio, televisioni, organi di stampa; 2) proporre la dissoluzione, come vuole la legge, di eventuali posizioni di monopolio; 3) individuare gli intrecci di rapporti fra le varie corporazioni e i detentori di potere, sia pubblici sia privati, ed aggredire le situazioni di privilegio nella formazione degli organici e nelle gerarchie retributive.

Conclusione
La democrazia moderna così come l’abbiamo ereditata è malata ma non moribonda. Non va affossata, bensì rivitalizzata attraverso la partecipazione. Con il sorteggio -l”opposto della delega- verrà esaltato il ruolo dei cittadini tutti, perché la democrazia sia veramente governo del popolo.

Orazio Pizzigoni