UNA RICETTA CHE AVVELENA

Due giornalisti che avevano fatto sognare.

Quel giorno di agosto un’ascoltatrice affranta telefona a Sergio Rizzo, conduttore di una rassegna dei giornali a Radio Tre: l’Italia è la sentina di tutti i mali, mai la politica è stata così costosa e sporca, dovunque guardi è desolazione, non esiste un partito o un personaggio che sia migliore degli altri, che devono fare i cittadini? Laconica risposta del celebre giornalista: “votare”. Poi, per spiegarsi meglio, “votare”.

In mancanza di interpretazioni autentiche, il ‘votare’ di Rizzo vuol dire negare il voto al partito X e darlo a quello Y. Ora, Sergio Rizzo ha conseguito fama e meriti imperituri scrivendo con G.A.Stella un libro, La Casta, che ha avuto un successo fenomenale, sbaragliando ogni record di vendita. Ingenuamente, in molti credemmo che la requisitoria di Rizzo e Stella avrebbe ferito gravemente il regime. Invece il regime ha incassato tutto senza un ematoma, senza un’escoriazione. Le ruberie si sono ingrossate.

E questo passi: con tutte le sue tabi, l’impero d’Oriente durò mille anni. La Chiesa romana, con tabi più gravi, duemila e va verso il terzo millennio. La partitocrazia/cleptocrazia italiana appartiene alla stessa categoria, organismi molto malati, però perenni. Rizzo e Stella dunque hanno tentato una missione impossibile. La Casta è stato uno sforzo prodigioso e senza speranza. Questo sì. Ma che dire di quel precetto ‘votare’ emesso nel 2010, a metastasi cancerosa conclamata? Che pensata è punire i farabutti X della Casta e premiare i farabutti Y? Cosa succede a Sergio Rizzo?

La verità è che l’intero pensare politico italiano è, ai piani alti, perfettamente incapace di concepire alternative a ciò che ci affligge, e nemmeno vie di fuga. Le analisi dei nostri mali sono realistiche, anche condivise. Soluzioni nessuna, per alto che sia il rango dei politologi. Si sentono troppo soci e mezzadri del potere. Quasi che l’Ancien Régime sorto nel 1945-47 sia una categoria eterna.

Eterna non è. Il congegno montato da De Gasperi Togliatti e Nenni è persino più precario del Muro di Berlino.

A.M.C.